Oggi indica una moderna provincia greca, ma nella cultura occidentale la parola “Arcadia” (in greco: Ἀρκαδία) richiama un mondo idilliaco e mitico. Regione impervia, montuosa, e per via della sua topografia abitata nell’antichità prevalentemente da pastori, l’Arcadia assunse nella poesia e nella mitologia del mondo greco antico i connotati del più struggente sogno collettivo dell’umanità: un luogo di pace in cui non è necessario lavorare la terra per sostenersi, perché madre natura provvede spontaneamente a donare all’uomo il necessario per vivere.
Ed ecco l’Arcadia di oggi vista da Google Earth
Se si prova a zoomare ancor più verso terra i segni dell’antropizzazione appaiono in tutta la loro evidenza: le figure geometriche dei campi lavorati circondano il solito agglomerato urbano: si chiama Tripolis, ma potrebbe chiamarsi Pontedera o Castelfranco. Certo: le zone rocciose sono ancora disabitate, o frequentate solo dal dio Pan (che Google Earth non riesce a beccare con le foto dal satellite). Ma sicuramente all’uomo di oggi non è più dato di sognare l’Arcadia in quanto tale.
Noi da qui cercheremo comunque di dar luce a quell’istanza incoercibile all’interno dell’animo umano che ha prodotto questo genere di fantasia. Cercando, di fronte al volto alieno della modernità trionfante, di non abbassare lo sguardo e di non piangerci addosso.